6 Aprile 2022
UCRAINA: COLDIRETTI, ITALIA CON ALTRI 12 PAESI UE CHIEDE SOSTEGNO PER L’AGRICOLTURA

L’Italia insieme ad altri dodici Paesi lancia un SOS per l’agricoltura all’Unione Europea chiedendo un sostegno temporaneo eccezionale da attivare nell’ambito dello sviluppo rurale (FEASR) in risposta alla crisi senza precedenti e al suo impatto sui sistemi di produzione agricola e sulla sicurezza alimentare. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il documento condiviso da Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna, sarà portato in discussione al Consiglio "Agricoltura e pesca" di domani giovedì 7 aprile 2022.

Nel documento comune, i tredici Stati membri – sottolinea la Coldiretti - mettono in evidenza la situazione senza precedenti che si protrae da due anni a causa del Covid e dell’invasione russa dell'Ucraina che ha destabilizzato i mercati a danno degli agricoltori europei e delle filiere di approvvigionamento creando problemi di liquidità in tutti i settori, dall'agricoltura all'industria alimentare. La misura – precisa la Coldiretti - dovrebbe consentire agli Stati membri di utilizzare i fondi disponibili nell'ambito dei loro programmi di sviluppo rurale esistenti per il periodo 2021-2022 al fine di sostenere gli agricoltori e le PMI particolarmente colpiti dalla crisi secondo la logica e il meccanismo della misura straordinaria per lo sviluppo rurale COVID-19 adottata nel giugno 2020 Inoltre – continua Coldiretti - gli Stati membri invitano la Commissione europea a vagliare ulteriori possibilità di ulteriori flessibilità nell'ambito dell'attuale quadro del FEASR.

"Si tratta -spiega il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi- di un allarme condiviso dall’Italia dove più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi. Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio".

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – continua la Coldiretti – sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte.

“La proposta è importante per semplificare l’erogazione dei fondi comunitari alle imprese in un momento di grande emergenza ma a livello comunitario servono più coraggio e  risorse per migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi” conclude Barbacovi .