PSR 2014 – 2020

PSR 2014 – 2020 Partenariato Europeo d’Innovazione

psr 2014-2020 loghi Coldiretti Trentino Alto Adige

Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 prevede, all’interno della Misura 16 per il finanziamento alla cooperazione sottomisura 16.1, un “sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del Partenariato Europeo d’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.

L’operazione 16.1.1 “Gruppi Operativi nell’ambito PEI”, in cui rientra il progetto TAF/17, punta a rafforzare il collegamento tra il mondo produttivo, la ricerca e l’innovazione nel settore agricolo e forestale (Focus Area 1B), per rispondere alle difficoltà di questi settori nel trasferire l’innovazione nella pratica.

L’operazione promuove quindi investimenti che siano volti a produrre risultati prontamente applicabili in agricoltura e che facciano fronte alle esigenze di maggiore produttività, riduzione dei costi e soprattutto sviluppo sostenibile.

Il progetto si riferisce nello specifico alle Focus Area della Priorità 5 – Incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un economia a basse emissione di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale.

Il sostegno è concesso in forma di contributo pari all’80% delle spese definite ammissibili nella Fase2 “selezione del progetto e relativo GO” dell’operazione.

Spesa ammessa a contributo € 402.840,34

Importo contributo € 322.272,28

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO VISITA IL SITO DEL PSR

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA COMMISSIONE EUROPEA DEDICATO AL FEASR

“Talented” Trentino Agricolture - Forestry

La fibra dell'agri-selvicoltura trentina

Coldiretti Trentino Alto Adige TAF/17

Il progetto T.A.F./17 – “Talented” Trentino agriculture-forestry ha come partner il Centro Assistenza Imprese Coldiretti del Trentino srl, CNR – Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree, Associazione PEFC Italia, Co.Di.Pr.A. e Agriduemila Srl.

Coldiretti Trentino Alto Adige Taf

Se nel passato l’agricoltore aveva quasi l’obbligo di fare riferimento alla propria “azienda” come unità di vita e sussistenza, oggi tutti prendono sempre più coscienza dell’importanza basilare di guardare oltre il proprio appezzamento. Ogni agricoltore viene così ad essere parte di un sistema produttivo più ampio, articolato e vitale, che somma le esigenze aziendali con quelle dell’ambiente circostante, per finire alla componente sociale, rappresentata dai cittadini e dalle loro esigenze emergenti in termini di vivibilità e fruizione del territorio.

In questo senso è fondamentale osservare come il Trentino sia rimasto fondamentalmente una realtà basata sulla natura, con un’agricoltura certamente diversa e più specializzata ma con una base “verde” nettamente prevalente e praticamente stabile da decenni, con l’89% della superficie coperta da boschi e pascoli, il 2,8% di aree urbanizzate ed il 5,4 % utilizzato per le colture agricole.

Bosco e agricoltura non sono tra loro antagoniste e si troveranno necessariamente sempre più ad interagire fra di loro.

Coldiretti Trentino Alto Adige Val di Fassa TAF

Sono molteplici e riconosciuti gli utilizzi delle fibre di cellulosa derivanti dal legno di origine forestale già presenti sul mercato, come la Viscosa, il Modal e il Lyocell. Sono fibre chimiche artificiali dove la cellulosa viene estratta dal legno. Con l’avanzare della tecnologia i processi di estrazioni sono diventati sempre più green, fino all’uso di reagenti completamente non inquinanti. Queste rappresentano un’alternativa pulita ad altre fibre sintetiche (derivate dal petrolio) e anche al cotone. Il materiale di partenza per la produzione è il legno forestale, che nel Trentino deriva da foreste gestite in modo sostenibile, secondo i canoni dell’agricoltura naturalistica, confermate dalla certificazione PEFC. La produzione dei tessuti di origine forestale consuma 1/3 di energia e 60 volte meno acqua di una uguale produzione del tessuto di cotone. L’albero ed il suo legno vengono tradizionalmente valorizzati in tante maniere dall’industria all’edilizia, fino all’energia.

Oggi si punta anche a produrre materiali “nobili” quali ad esempio fibre, tessuti ed innovativi imballaggi per packaging dei prodottiIl know how tecnologico attualmente disponibile, l’emergente consapevolezza collettiva alle tematiche di sostenibilità ambientale e sociale, la sempre maggiore propensione del legislatore verso la limitazione dell’utilizzo di materie plastiche ed il particolare contesto economico e rurale del territorio trentino sono state i preamboli su cui gli attori hanno elaborato questo progetto. Il programma di tale attività si prefigge quindi di valutare lo sviluppo di una filiera virtuosa in grado di coniugare gli aspetti ambientali con una valorizzazione economica e sociale delle materie localiSulla base di questi spunti è emersa l’opportunità di ricercare e testare materiali innovativi di origine forestale nella direzione di un sistema sempre più attento agli aspetti ambientali e alla sfida di un’economia circolare e sostenibile.

A tal proposito il progetto “La fibra dell’agri-selvicoltura trentina” si prefigge di sperimentare e promuovere utilizzi innovativi delle risorse forestali locali attraverso prodotti utilizzabili anche nei processi dell’agricoltura trentina partendo dal comparto produttivo fino alla commercializzazione dei prodotti agricoli. Nello specifico si vogliono valutare prodotti legnosi trasformandoli in prodotti come fibre, tessuti e materiali per la legatura delle colture, per la copertura (pacciamanti o protettivi), per gli imballaggi in rete e packaging, in sostituzione degli attuali materiali di origine fossile. Infatti le fibre del legno, se opportunamente trattate, sia in purezza che con altre fibre o materiali, possono dar luogo a prodotti performanti, concretamente utilizzabili nel settore agricolo e non solo nonché completamente biodegradabili. Questo porterebbe ad una coerenza “prodotto-imballaggio in grado di far emergere la complessità e la totalità di un territorio fornendo quindi un importante valore aggiunto, trasferendo le logiche che l’agricoltore applica fin dalla fase produttiva fino alla commercializzazione finale. In sintesi potremmo quindi dire che si otterrebbe un più alto valore delle risorse locali con un minor impatto sull’ambiente.

Collaboriamo con

I partner del progetto

[wptb id=1137]