“Il nuovo decreto flussi è un passo avanti importante per rendere più fluida la procedura degli ingressi, soprattutto stagionali, unendo gli interessi delle imprese agricole alla disponibilità di manodopera a quelli dei cittadini extra Ue di garantirsi un’occupazione regolare”. E’ il commento del presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi, all’approvazione da parte del Senato della conversione in legge del decreto-legge 3 ottobre 2025 n. 146 sulle disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri nonché di gestione del fenomeno migratorio. Il testo riprende molte delle richieste di Coldiretti verso la semplificazione e il rispetto dei tempi di ingresso dei lavoratori.
“In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione che consentirà l’operatività delle misure già con l’invio delle istanze previsto per il prossimo 12 gennaio – sottolinea Barbacovi - non resta ora che superare definitivamente l’ultimo ostacolo che si frappone ad una gestione più semplice e veloce delle procedure ovvero il sistema del click-day”.
Un sistema che, come più volte denunciato da Coldiretti, non risponde alle esigenze di far incontrare la domanda e l’offerta occupazionali. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate. Una situazione che, di fatto, rischia di aprire le porte a fenomeni di illegalità.
"Il tema della manodopera in agricoltura-aggiunge Barbacovi- è da sempre una delle priorità per il nostro territorio. Il Trentino necessita ogni anno di circa 20.000 lavoratori stagionali per le diverse attività agricole, in particolare durante il periodo della raccolta frutticola, che rappresenta il momento di maggiore intensità. Tuttavia, reperire manodopera sta diventando sempre più difficile. Circa 1/3 dei lavoratori stagionali provengono dai Paesi dell’Est Europa e il 20% sono extracomunitari, e per questo è fondamentale mantenere aperti il maggior numero possibile di canali d’ingresso".
A livello nazionale le imprese che assumono dipendenti in agricoltura sono oltre 185.000 ed occupano circa di 1 milione di lavoratori, per oltre 120 milioni di giornate di lavoro, di cui circa 1/3 è rappresentato da occupati provenienti da altri Paesi, con rumeni, indiani, marocchini, albanesi e senegalesi in testa alla classifica delle nazionalità più presenti, secondo la Coldiretti.