20 Dicembre 2023
COLDIRETTI, GIANLUCA BARBACOVI ELETTO NELLA GIUNTA NAZIONALE 
ETTORE PRANDINI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA
 
OBIETTIVO 100 MLD EXPORT AGROALIMENTARE NEI PROSSIMI 5 ANNI
 
Il presidente di Coldiretti Trentino Ato Adige Gianluca Barbacovi è stato eletto nella nuova Giunta Confederale della Coldiretti nazionale di cui  è stato confermato presidente Ettore Prandini
Ad eleggere presidente e giunta è stata oggi l’Assemblea dei delegati giunti da tutte le regioni, in rappresentanza di oltre 1,5 milioni di soci, riunita a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede della principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo.
 
Nominata come detto la nuova Giunta Confederale composta dai tre vicepresidenti Nicola Bertinelli, David Granieri e Gennarino Masiello oltre che da Franco Aceto, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri e il trentino Gianluca Barbacovi.
 
"Si tratta di un ruolo importante -ha affermato Barbacovi dopo la nomina- che intendo portare avanti con impegno e responsabilità, ma è anche un riconoscimento prestigioso per il Trentino Alto Adige che all'interno della giunta rappresenterà tutta l'area del nord est. Questa nomina premia il lavoro svolto da Coldiretti Trentino Alto Adige in questi anni, merito di una struttura che ha saputo costantemente crescere e radicarsi sul territorio".
 
Per quanto riguarda gli obiettivi fissati dal presidente nazionale Prandini, Barbacovi ricorda che è necessario “sostenere la competitività delle imprese agricole e della pesca per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero, promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy con l’innovazione e la sostenibilità economica ed ambientale”.
Il presidente nazionale ha ribadito l’impegno a raggiungere 100 miliardi di valore dell’export agroalimentare anche con la spinta della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e la lotta al falso Made in Italy sulle tavole mondiali. 
 
"E’ necessario – sottolinea Barbacovi - investire sulla logistica in termini infrastrutturali sui trasporti via terra, via mare e via aerea creando interconnessioni fra i vari hub che permettano di accorciare tempi di consegna e tagliare costi inutili. Va sostenuto il Made in Italy offrendo all’Ismea la possibilità di svolgere il ruolo di cassa depositi e prestiti anche per proteggere la filiera agroalimentare nazionale dallo shopping straniero. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati con il coinvolgimento delle ambasciate e valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.
 
 
“Occorre intervenire sulle emergenze con sostegni adeguati ma servono anche scelte strutturali per far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici – ha affermato il presidente nazionale Prandini – attraverso un’azione a favore della transizione ecologica con investimenti che vanno dal verde urbano alle agroenergie ma anche un piano invasi per garantire acqua a cittadini e imprese e lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 con strumenti come droni, robot e satelliti che rappresentano oggi un giro d’affari di più di 2 miliardi di euro, con un incremento del 2300% nel giro di appena cinque anni. Ma sul fronte dell’innovazione occorre lavorare anche alla nuova genetica green no ogm per ridurre i costi delle imprese ed aumentare il reddito. In tale ottica lanceremo nel 2024 i primi campi sperimentali in Italia sulle Tea, le Tecniche di evoluzione assistita”.
 
“Non dimentichiamo però che a causa della cementificazione e dell’abbandono – ricorda Prandini - l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero. Occorre quindi accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.
 
“Nei prossimi 5 anni crescerà anche la nostra azione in Europa – conclude Prandini - dove si decidono i destini della nostra agricoltura e dove l’Italia, che è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare, ha il dovere di svolgere un ruolo di apripista nelle politiche agroalimentari, nell’interesse delle imprese e dei cittadini. Ma resteremo fortemente ancorati ai territori dove le Regioni sono interlocutori privilegiati delle politiche comunitarie”.
 
Prandini è al timone di una Organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con la Fondazione Campagna Amica della quale fanno parte quasi ventimila punti tra fattorie, mercati, agriturismi, botteghe, ristoranti e orti urbani, la più grande rete a km zero a livello europeo. Una forza sociale che ha cultura di governo senza per questo essere legata ad alcun partito politico.
 
La sua diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 95 federazioni interprovinciali e provinciali, 845 Uffici di Zona e 3729 sezioni comunali. In pratica, è presente in quasi un comune su due lungo tutto il Paese.
 
Con il nuovo ruolo di sindacato imprenditoriale di filiera e l’ingresso come aziende associate di big del settore agroalimentare e la promozione di un sistema capillare di servizi con Consorzi Agrari d’Italia (CAI) e Bonifiche Ferraresi (BF), Coldiretti ha promosso inoltre Filiera Italia, che per la prima volta vede l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy.