“Il declassamento dello status di protezione del lupo da rigorosa a semplice risponde alle richieste della Coldiretti, dei nostri allevatori e agricoltori, di avere maggiore flessibilità per gestire attivamente le concentrazioni critiche di lupi. E’ un passo avanti notevole nell’approccio alla gestione di un evidente disequilibrio che ha portato in Trentino Alto Adige decine di attacchi con conseguenze gravissime e sta causando il progressivo abbandono ed impoverimento delle nostre campagne e montagne. Finalmente si affronta l’emergenza in maniera concreta”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi nel commentare l’approvazione da parte del Coreper del progetto di decisione del Consiglio che propone la modifica dello status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna, ponendo di fatto le basi per una conseguente modifica anche della Direttiva Habitat a livello Ue.
"Gli attacchi dei lupi causano ogni anno la morte di centinaia di pecore, capre, mucche, asini e cavalli con stragi negli allevamenti e negli alpeggi sempre più frequenti che stanno portando al collasso gli allevamenti delle zone montane, aggravando il pericolo di abbandono di queste aree" aggiunge Barbacovi.
Dati secondo i quali il lupo non è più a rischio estinzione – sottolinea la Coldiretti – mentre aumenta il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo delle montagne e delle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico. Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole - conclude Coldiretti – cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici.
"Lo abbiamo ribadito -afferma il presidente regionale di Coldiretti- nella grande mobilitazione che lo scorso luglio ha portato più di mille allevatori e agricoltori a manifestare davanti al Palazzo delle Regione: la parola d'ordine è difendere gli alpeggi assediati dai grandi carnivori, tutelare la vita dei cittadini sempre più messa a rischio, e arginare lo spopolamento della montagna!"
Barbacovi ricorda inoltre come il Trentino sia "tra i territori a livello nazionale più interessati dalla presenza di grandi carnivori, dobbiamo passare dalla conservazione alla gestione. Malghe e pascoli sono fondamentali per salvaguardare le eccellenze e le produzioni legate alla nostra storia e alle nostre tradizioni, con risvolti positivi anche per il settore turistico. A livello europeo ci stiamo battendo da mesi perchè venga concretamente modificata la direttiva habitat. Il cambio di definizione avrebbe un risvolto importante per la conservazione e la gestione di questi grandi carnivori, perché secondo le leggi di molti Paesi Ue la definizione di "specie protetta" anzichè "rigorosamente protetta" consente una maggiore flessibilità nella gestione di questo fenomeno. Con una popolazione di oltre 25.000 lupi a livello europeo non si può più parlare di animale in via di estinzione!”.